
Oltre 60 milioni di radicchi, che si stanno trapiantando nel Veneto, sono micorizzati. Alle loro radici sono stati fissati funghi benefici, che vivono in simbiosi con la pianta, in un continuo scambio virtuoso di sostanze utili e nutrienti, che alimentano e fortificano entrambi.
La pratica di micorizzazione interessa tutte le varietà di radicchio. In particolare si parla di 35 milioni di piantine di radicchio rosso tardivo di Treviso, il re degli ortaggi invernali, il più quotato in assoluto. Le piante micorizzate, commenta Franco Favaron, della “Vivai Bronte”, azienda di Mira, in provincia di Venezia, leader in particolare nella fornitura di piantine di radicchi, si presentano più forti, più competitive e più resistenti agli stress ambientali, condizioni molto importanti ai fini della crescita delle stesse e della successiva produzione. Franco Favaron, dal suo osservatorio, conferma la crescita tendenziale in atto di trapianti di radicchi, un fatto questo che fa ben sperare per la raccolta invernale.
Insomma, il radicchio continua a dimostrare notevoli potenzialità, come del resto si deduce dai dati di vendita e di appetibilità. E’ un ortaggio in controtendenza rispetto ad altre verdure: ha continuato a crescere anche quando altre verdure hanno registrato sensibili cali o si sono fermate. I radicchi micorizzati, usando i concimi naturali Micosat F, come tutti gli ortaggi soggetti alla stessa tecnica, puntualizza Federico Nadaletto, responsabile del magazzino dei mezzi tecnici di OPO Veneto, fanno bene a tutti, al terreno dove sono coltivati, a se stessi, ai consumatori. Hanno una maggiore resistenza alle malattie, si sviluppano quindi meglio, assorbano maggiormente i minerali dal suolo e si presentano con maggiori capacità antiossidanti e in generale sono più salutari.
Micorizze e ortaggi, i radicchi nel nostro caso, crescono insieme in un armoniosa sintonia, traendo reciprocamente vantaggi nutrizionali e forza difensiva rispetto a funghi parassiti o a nematodi patogeni.
Fonte: www.ortoveneto.it (Angelo Squizzato)
Foto: Federico Nadaletto, OPO Veneto;
Vivai Bronte, Mira (VE)